DE GREGORI Francesco

degregorinasce a Roma il 4 febbraio 1910 (Wikipedia). Capitano in servizio permanente effettivo fanteria (alpini), partigiano combattente.

Diciottenne, si arruolava quale allievo sottufficiale e raggiunto il grado di sergente maggiore fu ammesso alla Scuola di fanteria e cavalleria di Modena nell’ottobre 1932 e due anni dopo venne nominato sottotenente di fanteria in servizio permanente effettivo. Assegnato all’8° reggimento alpini e promosso tenente nel 1936, partì per la Spagna due anni dopo al comando di una compagnia del 1° fanteria Frecce Nere. Rientrato all’8° alpini, partecipò alle operazioni di guerra svoltesi alla frontiera occidentale col battaglione Val Tagliamento dall’11 giugno 1940 e a uelle sul fronte greco-albanese dal novembre dello stesso anno al 1° marzo 1941. Rimpatriato per malattia e promosso capitano dal 1° gennaio 1942, dopo eseere stao insegnante alla Scuola allievi ufficiali di Bassano, ritornava in Albania presso il comando dell’VIII C.A. L’annuncio dell’armistizio lo trovò in licenza nel Friuli presso la famiglia. Raggiunse le formazioni partigiane del gruppo Divisioni Osoppo-Friuli assunse, col nome di battaglia Bolla, il comando della Brigata Osoppo. Non aderì all’invito di porsi alle dipendenze di comandi partigiani jugoslavi per non favorire le mire della Jugoslavia sul Friuli; nel corso di un proditorio attacco alle Malghe di Porzus, cadde insieme ad altri 17 suoi uomini fedeli all’ideale di Patria. ( Faedis 7 febbraio 1945) (Wikipedia).

Altre decorazioni: Medaglia di Bronzo (Seros – Spagna, dicembre 1938); Medaglia di Bronzo (Mali Topojanit, dicembre 1940-gennaio 1941).

Soldato fedele e deciso, animato da vivo amor di Patria, dopo lo armistizio prodigava ogni sua attività alla lotta di liberazione organizzando, animando e guidando da posti di responsabilità e di comando il movimento partigiano nella Carnia e nella zona montana ad est del Tagliamento. Comandante capace e soldato valoroso, dopo essersi ripetutamente affermato in numerosi combattimenti, si distingueva particolarmente durante la dura offensiva condotta da preponderanti forze tedesche alla fine di settembre 1944 nella zona montana del Torre Natisone. In condizioni particolarmente difficili di tempo e di ambiente, fermo, deciso e coraggioso riaffermava l’italianità della regione e la intangibilità dei confini della Patria. Cadeva vittima della tragica situazione creata dal fascismo ed alimentata dall’oppressore tedesco in quel martoriato lembo d’Italia dove il comune spirito patriottico non sempre riusciva a fondere in un sol blocco le forze della Resistenza.— Friuli, settembre 1943 – 7 febbraio 1945.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 625.