TROMBI Ferruccio
di Francesco e di Marianna Zerbini, nacque a Modena il 2 agosto 1858 e morì in combattimento ad Oslavia il 28 novembre 1915.
Attratto dalla vita militare entrò alla Scuola Militare di Modena nel 1874 e ne uscì nel 1877 sottotenente di fanteria, assegnato al 31° reggimento della brigata Siena. Tenente nel 1880 e capitano nel 1887, nel 1894 fu trasferito nel 12° reggimento e nel marzo 1898, con la promozione a maggiore, nel 63° della brigata Cagliari Promosso tenente colonnello nel gennaio 1903, passò al 22° fanteria Cremona di cui divenne comandante nel maggio 1908 con la promozione a colonnello. Per l’opera di soccorso prestata alle popolazioni calabre colpite dal terremoto nel dicembre di quell’anno, gli fu assegnata una medaglia di bronzo di benemerenza. Trasferito in Somalia, dal marzo 191 O fu comandante di quelle truppe coloniali; poi, dopo la dichiarazione di guerra alla Turchia, assunto il comando del 34° reggimento, prese parte dal gennaio 1912 alla campagna di Libia. Combattè valorosamente nella zona di Tobruk e venne ferito gravemente nella battaglia di Bir Mofsel l’11 marzo 1912. Per il suo comportamento anche nelle successive operazioni del maggio, a Rodi e a Psitos, venne insignito dell’Ordine Militare di Savoia. Promosso maggior generale alla fine del 1913, comandò la brigata Verona e, dal 1° febbraio 1914, a domanda, fu collocato nella riserva. Richiamato in servizio dal 1° marzo 1915, alla dichiarazione di guerra all’Austria assunse il comando della brigata Alessandria colla quale combattè, fin dai primi giorni di guerra, sul fronte dell’Isonzo. Ferito nel combattimento del 21 luglio sul S. Michele, non ancora del tutto guarito volle ritornare in linea. Assunto il 12 ottobre il comando della brigata Livorno seppe ben presto infondere nei suoi soldati alto spirito aggressivo. Durante le operazioni autunnali per la conquista della testa di ponte di Gorizia, operò energicamente contro quota 609 del Sabotino ed il fondo Val Peumica. Il 28 novembre, chiamato a dirigere le operazioni a quota 188 di Oslavia, in sostituzione del comandante del settore che era stato ferito, mentre si recava durante la notte a verificare il punto più minacciato del fronte cadde sul campo colpito da granata nemica. Con moto proprio sovrano del 22 dicembre 1915, gli fu concessa alla memoria la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:
Comandante di settore al Sabotino, dal 18 al 27 novembre, prodigò inesauribili doti di energia, di valore, di perizia, per affrontare e superare una difficile situazione. Chiamato improvvisamente ad assumere la direzione delle operazioni in altro settore, accoglieva con entusiasmo l’incarico, e, nell’adempimento di esso, sulle linee più avanzate, ove erasi recato per rincuorare le truppe, colpito in pieno da un proiettile di artiglieria nemica, moriva da prode, suggellando con tale splendida fine sul campo dell’onore tutta la sua vita di fiero e valoroso soldato. – Oslavia, 28novembre 1915.
G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916, (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 132.