IGLIORI Ulisse

IGLIORI ULISSE064nacque a Firenze il 18 dicembre 1895 e morì a Roma il 19 settembre 1966.
Diciottenne, si arruolò volontario nel 69° reggimento fanteria, ove ebbe i galloni di caporale e di sergente. Alla dichiarazione di guerra all’Austria, col reggimento che era già in posizione nell’Alto Cadore, partecipò ai combattimenti di Monte Croce di Comelico e del Seikofl. Passato quindi sul fronte dell’Isonzo, il 7 novembre entrò in linea col reggimento nelle trincee di Oslavia e del Peuma per partecipare alla 4^ battaglia dell’Isonzo. Trasferito al 70° reggimento, nella battaglia di Oslavia del 12 novembre fu decorato della medaglia d’argento al v. m. Ammesso a frequentare il corso per allievi ufficiali di complemento, fu nominato aspirante nel dicembre 1915 e sottotenente di complemento di fanteria dal febbraio 1916 nello stesso reggimento che, dall’Isonzo, trasferito nel Trentino, si era schierato nel settore di M. Maronia, nell’Alto Astico. Gravemente ferito nel combattimento di Val Bona il 16 maggio, durante l’offensiva austriaca, fu raccolto sul campo dallo stesso nemico e condotto in prigionia di guerra. Con d. l. dell’8 giugno 1919, gli fu conferita la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Trovandosi di riserva con un reparto zappatori del reggimento presso due baracconi difensivi su di un monte, ed attaccato dal nemico, che, in forze soverchianti, aveva travolto la nostra posizione, disponeva con straordinaria fermezza, il proprio reparto a difesa, ed alle intimazioni di resa dell’avversario rispondeva iniziando per primo il fuoco. Durante la lotta, ferito una prima volta, non si ritirava, seguitando a sparare e ad incitare il reparto alla difesa. Ferito una seconda volta e, dopo qualche intervallo, una terza volta, nonostante le sofferenze e la perdita di sangue, rimaneva tenacemente al proprio posto, continuando ad incitare i suoi uomini con grida di oltraggio al nemico che avanzava, intimando la resa. Colpito una quarta volta da scheggia di bomba a mano, a chi lo consigliava di allontanarsi rispondeva essere quello il suo posto. Poco dopo, ferito nuovamente al torace ed al braccio sinistro, che in seguito gli fu amputato, cadeva svenuto. Trasportato al posto di medicazione, trovava ancora la forza di incoraggiare gli altri feriti, dando così magnifico esempio di insuperabile valore e di freddo stoicismo. – Monte Maronia (Folgaria), 16 maggio 1916.

Rientrato in Patria nel marzo 1917 per scambio di prigionieri invalidi, fu, dopo lunga degenza in ospedale, inviato in congedo assoluto col grado di tenente ed iscritto nel ruolo d’onore. Partecipò all’impresa fiumana dal settembre 1919 al gennaio 1921 come ufficiale d’ordinanza di Gabriele D’Annunzio; quindi svolse attività politica, fu Consigliere Nazionale e titolare di società industriale edile. Nel 1939 fu promosso maggiore. Nel 1943 prese parte a Roma alla lotta della resistenza e fu decorato di croce di guerra al v. m.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 156.