CIAMARRA Antonio
di Giacinto e di Adele Cantieri, nacque a Napoli il 25 agosto 1891 e morì a Roma il 23 ottobre 1967.
Conseguita la licenza liceale nel Liceo Ginnasio N. Pagano di Campobasso, seguendo la tradizione familiare nell’esercizio del diritto, si laureò in legge nell’Ateneo napoletano nel giugno 1914. Chiamato alle armi nell’agosto 1914 fu assegnato al 1° reggimento bersaglieri, e, dopo la dichiarazione di guerra del maggio 1915, ammesso a frequentare un corso per allievi ufficiali di complemento, fu nominato nel settembre 1917 aspirante ufficiale nel 3° reggimento alpini, battaglione Moncenisio. Giunto in zona di operazioni il 30 ottobre successivo, prese parte con la 102^ compagnia, cui era stato assegnato, al ripiegamento su Bassano Veneto, in retroguardia delle truppe in marcia verso le nuove posizioni sul Piave. Avviato poi alle linee sul Monte Grappa, ove più forte era la pressione nemica, raggiunse, nella notte del 27 novembre, il Monte Tomba, prendendo posizione a qualche centinaio di metri dagli austriaci che ne avevano occupata la cresta. Lanciatosi immediatamente all’attacco e visto cadere il proprio capitano, assunse il comando della compagnia e con ammirevole slancio, sebbene gravemente ferito più volte da pallottole esplosive al braccio, all’anca ed alla gamba destra, alla testa degli alpini superstiti, raggiunse le linee nemiche, ne ricacciò gli occupanti e si assicurò, così, il possesso del Monte. In ospedale territoriale subì l’amputazione totale del braccio destro. Con d. l. 22 dicembre 1918, gli fu concessa la medaglia d’oro al v. m. Dice la motivazione:
Comandante del primo plotone di attacco contro una forte e ben munita posizione, si slanciava all’assalto con magnifico impeto. Gravemente ferito da una pallottola esplosiva, impavido incitava con la parola e con l’esempio i dipendenti a proseguire nella lotta, spingendosi egli stesso fin sotto il reticolato nemico. Ferito nuovamente per ben sette volte, con fulgido eroismo continuava ad incitare i dipendenti alla resistenza fino a che, esausto per le numerose ferite, dovette essere portato via quasi esanime. – Monte Tomba, 28 novembre 1917.
Promosso sottotenente nel novembre 1918 e poi tenente dal 1° luglio 1919 mentre era ancora degente in ospedale, fu collocato in congedo assoluto nel settembre 1919 per inabilità permanente ed iscritto nel ruolo speciale, nel quale ebbe le successive promozioni fino a tenente colonnello. Ripresa l’attività forense si occupò anche dei problemi dei reduci, e fu presidente dell’Associazione fra gli avvocati ex combattenti; rappresentò l’Italia nel Comitato Interalleato per lo studio delle questioni riguardanti gli invalidi di guerra; diresse la Sezione Sociale dell’Opera Nazionale Combattenti dalla sua costituzione al 1923; fu tra i fondatori del Gruppo Medaglie d’Oro al v. m. e presidente dal 1945 al 1967. Avvocato patrocinante in cassazione, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma e dal 1958 consigliere dell’Ordine Nazionale Forense.
G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare 1917, (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 206.