CHIARINI Guglielmo

nasce a Firenze il 10 novembre 1917 (Wikipedia).  Capitano s.p.e. A.A. (servizio permanente effettivo Arma Aeronautica), pilota.

Conseguita la maturità classiva nel Liceo Umberto I di Napoli, dopo essersi iscritto alla Facoltà di ingegneria, entrava volontario all’Accademia Aeronautica di Caserta nel corso Pegaso e nel marzo 1938 ne usciva sottotenente in s.p.e. con anzianità 1° giugno 1937. Destinato al 12° stormo da bombardamento partiva nel luglio dello stesso anno per la Spagna ove conseguiva, nel dicembre 1938, la promozione a tenente. Rimpatriato dopo dieci mesi di guerra, e frequentato presso l’Aeroporto di Caselle Torinese un corso di addestramento per la specialità caccia terrestre, fu trasferito, dal 7 giugno 1940, al 2° stormo C.T. (Caccia Terrestre) allora in A.S. (Africa Settentrionale). Alla sua memoria venne conferita la laurea ad honorem in ingegneria dalla Università di Napoli.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Cielo di Spagna, settembre 1938); M.A. sul campo (Marmarica, settembre 1940); M.B. (Medaglia Bronzo) (Spagna, luglio-settembre 1938); M.B. sul campo (Sidi Azeis, otto 1940); Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valor Militare) (Spagna, gennaio-marzo 1939); capitano per meriti di guerra (30 gennaio 1941).

Ufficiale ardito, entusiasta, valoroso pilota da caccia di eccezionale abilità. Appena ventenne, animato dalla fede più pura nei destini della Patria, partecipava volontario alla campagna di Spagna meritando per tre volte la ricompensa al valor militare. Sul fronte libico-egiziano, alla testa della propria pattuglia, in un combattimento impegnato contro forze soverchianti, benché ferito desisteva dalla lotta solo quando l’ultimo velivolo nemico era abbattuto. Ripreso poi il suo posto in linea nel momento in cui il nemico incalzante più dura rendeva la lotta, con immutato spirito si prodigava in durissimi combattimenti e in numerosi mitragliamenti a volo radente, infondendo nei gregari, con l’esempio trascinatore, il suo ardore magnifico, e cogliendo più volte la vittoria nel cielo. Durante una azione difficile e rischiosa per la quale si era offerto volontario, si scontrava con forze da caccia superiori e per l’ennesima volta impegnava l’avversario in uno strenuo duello. Nell’impari lotta trovava morte gloriosa precipitando col suo velivolo. Cielo dell’Africa Settentrionale, giugno 1940 febbraio 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 581.