Bruno Baldinotti all’età di 18 anni, conclusi gli studi di ragioneria, partecipò il 10 settembre 1943 alla battaglia di Porta S.Paolo, come caporale del IV° Reggimento Carristi. All’interno del suo carro M15, insieme al soldato Carlo Lazzerini, scendendo da viale Baccelli venne colpito da alcune cannoni tedeschi da 88 e 37 mm posti tra le sterpaglie. Nonostante fossero entrambi feriti, riuscirono ad eliminare due postazioni da 37, ma poi 14 colpi trafissero le lamiere ed il carro prese fuoco, portando alla morte sia il caporal maggiore Bruno Baldinotti che il caporale Carlo Lazzerini.
Battaglia di Porta San Paolo, 10 settembre 1943. Il sacrificio del caporal maggiore Baldinotti ricordato dalla sorella: «Non scapparono tutti, mio fratello Bruno morì sparando ai tedeschi. Non tutto l’esercito italiano abbandonò Roma ai tedeschi. Ci furono anche quelli che, come mio fratello, il carrista Bruno Baldinotti, affrontarono i tedeschi morendo. Erano pochi, furono lasciati da soli, ma hanno combattuto… ».
Per Anna Baldinotti, sorella del giovanissimo caporal maggiore Bruno, un ragazzo di appena 18 anni, morto nella battaglia di Porta San Paolo, la verità è tutta lì . L’ultima volta che l’ha visto era la sera dell’8 settembre 1943. Suo fratello era passato da casa in via dei Querceti al Celio con la solita pagnottella presa nella caserma del IV reggimento di stanza alla “Regina Elena” sulla Tiburtina. Lì, dalla radio, apprese dell’armistizio. Era un bel ragazzo, aveva studiato ragioneria, amava il disegno, avrebbe voluto fare un corso d’arte, portava i fratelli minori compresa Anna (erano sei in tutto) a vedere Stanlio ed Ollio al cinema. Quella sera chiese al padre, un rappresentante di commercio: «E adesso? ». «Sei un soldato – gli rispose il padre – consegnati al tuo capitano e mettiti ai suoi ordini». Ed è così che fece il carrista Baldinotti, infilandosi dentro un carro M15, una specie di scatoletta di latta corazzata.
Il 10 settembre però era quello il primo mezzo corazzato destinato ad affrontare i tedeschi a Porta San Paolo. Erano le 15.30 e in viale Baccelli, proprio sopra le Terme di Caracalla, il carro di Baldinotti scendeva lentamente seguito da quello del sottotenente Fioritto. La colonna dei tedeschi era annidata tra le sterpaglie, con cannoni da 88 e da 37 mm. Baldinotti li vide, fermò il carro e il cannoncino fece fuoco. I tedeschi risposero. Il carro di Baldinotti fu colpito, Baldinotti e il suo conmpagno Carlo Lazzerini erano rimasti feriti. Ma il carro italiano continuò a sparare eliminando due postazioni di cannoni da 37. Poi, trafitto da 14 colpi che avevano attraversato quelle lamiere sottili, il carro prese fuoco. (Paolo Brogi)
Testo epigrafe
Bruno Baldinotti
e
Carlo Lazzerini
romani
del IV Regg. Carristi
qui caddero da eroi
per la difesa di Roma
il 10 settembre 1943