SFORZINI Alfredo

nasce nel 1914 a Castelvecchio di Pescia (Pistoia). Partigiano combattente.

Appartenente a famiglia di modesti lavoratori, garzone barista, assolse gli obblighi di leva negli anni 1935-36 nel reggimento Cavalleggeri Monferrato. Richiamato per mobilitazione nel giugno 1940, ed assegnato al 25° settore G.a.F. (Guardia alla Frontiera), partecipò alle operazioni di guerra alla frontiera jugoslava. La dichiarazione dell’armistizio lo trovò a Cavour in un reparto corazzato del reggimento Cavalleggeri Monferrato. Rifugiatosi nelle montagne, si aggregò alla IV Brigata Garibaldi operante in Val Montuoso dove gli venne poi conferita la qualifica di sottotenente, capo del servizio informazioni. Dopo la sua eroica fine la Brigata assunse il suo nome.

Soldato carrista, all’atto dell’armistizio anziché arrendersi ai tedeschi passò alla lotta partigiana raccogliendo attorno a sé numerosi compagni decorsi per combattere. Fu organizzatore infaticabile e capo ardimentoso, primo fra i primi in ogni audacia finché, per delazione è tradimento, cadde nelle mani del nemico. Riconosciuto per la sua fama, ebbe addosso sbirri di ogni genere che si illudevano di estorcergli rivelazioni con le torture cui lo sottoposero. Ma seppe tacere e fu condannato a morire di corda. Con le proprie mani si pose il capestro attorno al collo e, dopo aver ringraziato Iddio di avergli data la forza di non parlare, si lanciò nel vuoto dall’autocarro che costituiva l’improvvisato palco del sacrificio. Mirabile esempio di quanto possa lo spirito quando la fede lo sorregge. Cavour, 21 dicembre 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 363.