Fronte Militare Clandestino
Il 14 agosto 1943, la città di Roma è dichiarata unilateralmente “città aperta” e non fu riconosciuta dagli Alleati nonostante la presenza del Vaticano, che poteva conferire alla capitale il privilegio di “città santa”. I Tedeschi, ovviamente, opposero resistenza all’ingresso di truppe nemiche e, gli Alleati, bombardarono Roma altre 51 volte dopo il 14 agosto, fino al 4 giugno 1944.
Con l’occupazione militare tedesca di Roma a seguito dell’armistizio (resa incondizionata) firmato il 3 settembre 1943 a Cassibile (SR) e poi divulgata per radio la sera dell’8 settembre, la situazione dei militari di tutte le forze armate si era fatta particolarmente preoccupante e incerta.
Gli ufficiali e sottufficiali che avevano preso parte alla difesa di Roma erano attivamente ricercati, per essere eliminati o per essere traferiti alla nascente Repubblica Sociale Italiana.
Sin dai primi giorni, il personale militare italiano si era dimostrato disponibile a rispettare ed eseguire gli ordini delle legittime Autorità dello Stato.
I tedeschi, messa da parte l’idea di un imminente arrivo degli Alleati, si stabilirono saldamente nella capitale ed iniziarono a premere sulle coscienze con una incisiva e minacciosa propaganda nonché una raffinata organizzazione di polizia.
La situazione era aggravata dalla scarsità di cibo e penuria di generi di prima necessità pertanto non fu difficile per i repubblichini, creare un ambiente carico d’insidie e tensioni.
Nonostante le avversità, in quei giorni nasceva un Esercito clandestino senza uniforme, con scarsità di mezzi di ogni tipo ma con una forte volontà di non cedere.
Comunque, sotto la spinta della propaganda nazi-fascista, alcuni Ufficiali partirono da Roma alla volta di Firenze o di altre città dell’Italia settentrionale. Altri non seppero resistere ai disagi morali e materiali.
Nel frattempo si disegnava sempre più la resistenza dei primi nuclei o gruppi clandestini, composti fondamentalmente da ex militari e da civili che non avevano accettato il trasferimento al Nord, spesso affiancati anche da donne. Tra questi Gruppi, alcuni erano composti prevalentemente da personale dell’Aeronautica spontaneamente riunitosi attorno a quegli Ufficiali che avevano dato indicazione di sicuro affidamento.
Fu il gen. D. A. Umberto Cappa che inquadrò in un’unica organizzazione, il FRONTE CLANDESTINO DI RESISTENZA DELLA REGIA AERONAUTICA, questo personale, impedendone la disgregazione nelle formazioni clandestine delle altre FF.AA. o dei Partiti politici.